Concerto del coro "Mulieris Voces" nella Pieve di Cornacchiaia

 

 

Domenica 17 dicembre 2017 - ore 17.00

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

PIEVE  DI  CORNACCHIAIA  (Firenzuola)

Domenica 17 dicembre 2017 - ore 17.00

 

Concerto di presentazione del CD

" Z A N Z E R A "

Intreccio di canti e parole dalla montagna toscana

omaggio a Beatrice di Pian degli Ontani, la poetessa pastora

Progetto ideato e curato dal Coro Mulieris Voces
e dal M° Edoardo Materassi

 

A conclusione saranno eseguiti alcuni brani natalizi

 

tutti i partecipanti sono invitati a un brindisi di auguri
presso il Circolino di Cornacchiaia

 

Locandina dell'evento "ZANZERA" - 17 dicembre 2017

Video trailer di presentazione del CD "Zanzera" (YouTube)

 

Questo progetto ha una storia che arriva da lontano, dal tempo in cui le storie si ascoltavano, che
non tutti erano in grado di leggerle, e da un luogo in cui il silenzio era l'eco della voce dei boschi.
In quel tempo, in quel posto, le storie spesso si cantavano e così attraversavano i monti e le valli e di
passo in passo, di bocca in mano, sono arrivate fino a noi. Storie che diventano canzoni che parlano
di un luogo e di un tempo in cui a fatica riusciamo a riconoscerci, ma dove invece possiamo ancora
scoprire tracce di chi siamo stati e immaginare chi avremmo potuto essere.
La voglia di raccontare queste storie, di salvarle dall'oblio nella convinzione che chi non ha
memoria non ha futuro, hanno dato il LA a questo lavoro in cui il coro Mulieris Voces interpreta
brani della tradizione popolare toscana scelti e elaborati dal Maestro del coro Edoardo Materassi
con il gusto e la sensibilità che gli sono propri.
Durante la lavorazione però è avvenuto uno di quegli incontri che solo la ricerca con passione riesce
a regalare: come fosse parte integrante di quel ritaglio di appennino, è entrata nella narrazione la
figura di Beatrice di Pian degli Ontani.
La poetessa pastora, l'improvvisatrice in ottava rima completamente analfabeta.
Un fiore speciale emerso dalla montagna la cui storia si intreccia naturalmente con il filo che lega le
canzoni scelte; la sua produzione poetica in ottava rima poi, è apparsa come una pennellata a
completare un dipinto.
Per questo si è scelto di usare il racconto della sua vita e alcune delle ottave rime che lei cantava per
affiancare i canti popolari di quel tempo.
Questo ci ha dato anche la possibilità di proporre un lavoro che riporta al centro l'oralità e dunque il
tempo attivo e lento dell'ascolto e della riflesione, in una socità che tende sempre più a raccontarsi
rapidamente in un click e attraverso le immagini.
Il risultato è un intreccio di narrazione e musica, poesie e canzoni che ci regalano il respiro di un
mondo ormai altro da noi eppure vero come noi; di un tempo e un luogo in cui gli alberi avevano
una voce.